Wednesday 19 September 2007

Portishead: oscuro erotismo


Tempo fa lessi che la miglior canzone per una serata di sesso era Sexual Healing, del compianto Marvin Gaye; senza voler nulla togliere al grande della musica soul targata Motown, io, sul podio, ci metterei Glory Box, della band inglese dei Portishead.
Orignari di Bristol, patria degli altrettanto cupi Massive Attack, i Portishead propongono una musica decisamente oscura, minimale, in cui regna una tensione erotica pari a pochi; è sopratutto la voce eterea e nel contempo tinta di tenebra della cantante Beth Gibbons a rendere i loro brani tanto avvolgenti quanto sfumati di un lascivo tocco di sesso.

Il loro debutto Dummy, uscito nel 1994, è un capolavoro, che il tempo, a distanza di 13 anni, non ha minimamente scalfito; a partire dall'ipnotica Mysterons, con quel ritmo trascinato che diverrà un marchio di fabbrica del gruppo, passando per Sour Times, struggente nella sua nudità, It's a Fire, dove affiora una parvenza di inaspettata dolcezza, fino ad arrivare alla già citata Glory Box, un blues urbano che sembra essersi fatto largo dalle nebbie dei secoli, l'intero album mantiene una tensione ed una carica espressiva invidiabili, talmente intense da renderne, almeno inizialmente, difficile l'ascolto per intero.

Musica notturna, direi, quando ti vorresti adagiare accanto a un fuoco, al lume di candela, assaporando un buon rosso ben invecchiato, incontrando, nella penombra, labbra calde che sappiano trasportarti lontano, in compagnia di queste melodie che solo le tenebre sanno far brillare in tutta la loro oscura lucentezza.

Al debutto, tre anni dopo, seguì un secondo disco, omonimo; la formula era la stessa dell'esordio, canzoni screpolate da ritmi primordiali e incorniciate in un suono sporco, dove la ruvida ritmica si miscelava perfettamente alle malsane melodie vocali di Gibbons. Un altro piccolo capolavoro, assai più coeso del predecessore, ma non per questo privo degli spunti fugaci di alcuni brani: perle quali All Mine e Only You ribadivano, se mai ce ne fosse stato bisogno, la carica sessuale di questa inimitabile formula musicale, dove un certo jazz dal gusto antico si fonda alla perfezione con l'urgenza della modernità, delineando paesaggi urbani, all'ombra di ciminiere che toccano le profondità del cielo.

La terza fatica degli inglesi è ancora sospesa, ma, per ora, mi basta avvolgermi in questa musica che mi fa venir voglia di autunno, con l'orizzonte velato di nebbia ed il camino scoppiettante, mentre le tenebre calano lasciando spazio al sinuoso silenzio della notte...

Tuesday 18 September 2007

Love Will Tear Us Apart


Dopo un'estate passata a far di tutto tranne che aggiornare il mio blog, eccomi tornato!
Dato che, non appena potrò, mi tatuerò il titolo di una delle canzoni più belle, cupe e significative che conosca sul braccio, vorrei condividerne il testo con voi.

Love will tear us apart Joy Division

When routine bites hard
And ambitions are slow
And resentment rides high
But emotions won't grow
And we're changing our ways
Taking different roads

Then love, love will tear us apart again
Love, love will tear us apart again

Why is the bedroom so cold?
You've turned away on your side
Is my timing that flawed?
Our respect runs so dry
Yet there's still this appeal that
We've kept through our lives

But love, love will tear us apart again
Love, love will tear us apart again

You cry out in your sleep
All my failings exposed
And there's a taste in my mouth
As desperation takes hold
Just that something so good
Just can't function no more

But love, love will tear us apart again
Love, love will tear us apart again

Nel 2003 il NME l'ha eletto miglior singolo di tutti i tempi...quello che suscita in me è dolore, disperazione e verità...una perla d'altri tempi.