Tuesday 23 January 2007

Indie paralleli


Tanto per rimanere in tema indie music...
Nell'attesa degli Shins ho disperatamente cercato di colmarne il vuoto discografico affidandomi ai più disparati gruppi dediti a sonorità più o meno simili.

I primi furono i Fruit Bats, il cui Spelled in Bones accompagnò musicalmente il mio autunno 2005; i richiami agli amati Shins si sprecano sul disco di questo duo, ma ciò non toglie nulla alla magia di brani come Born in the Seventies e Legs of Bees.

Nella primavera dello scorso anno mi imbattei poi nei Dios Malos , il cui omonimo debutto mi entusiasmò relativamente; lo definirei come una sorta di incontro tra Beck e gli irrinunciabili Shins, con alcune piacevoli sorprese come la dolce Say Anything o la struggente My Broken Bones (quest'ultima decisamente vicina agli Okkervil River meno acustici), ma nel complesso mi pare un disco eccessivamente prolisso e, in taluni punti, persino autocompiaciuto.

Gli ultimi vice-Shins, in ordine di tempo, hanno uno dei nomi più esilaranti degli ultimi anni: Someone Still Loves You Boris Yeltsin, il cui debutto Broom miscela alla perfezione i soliti noti con una certa malinconia fortemente debitrice del compianto Elliott Smith. Una mezzora di tranquillità e sospiri, intensa ma non stressante, come solo il buon indie sa essere.

Di seguito, uno dei pezzi migliori degli Someone Still Loves You Boris Yeltsin, l'agrodolce Oregon Girl.

http://www.youtube.com/watch?v=7QkNDGn1VL8

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