Friday 6 April 2007

Okkervil River: una fiaba fatta musica

Gli Okkervil River sono una delle realtà musicali piu' interessanti degli ultimi anni, ed anche una delle meglio nascoste agli occhi del grande pubblico; forse è questo status underground a conservarne il fascino misterioso, fascino che solo le indie bands meno esposte conoscono e, sopratutto, a preservarne la musica, mantenendola, di fatto, fresca, intensa, sincera.

Ho avuto modo di scoprirli grazie alle letture del Mucchio, rivista a cui saro' sempre grato per tutti quegli straordinari incontri musicali che ogni mese mi permette di fare; il mio primo approcio al mondo di Will Sheff (il deus ex machina del tutto, dalle musiche alle incredibili copertine) e soci l'ho vissuto sulle note dell'ep Black Sheep Boy Appendix, uscito a fine 2005 come ideale compendio all'album Black Sheep Boy. Quelle sette tracce mi stregarono a tal punto che, di lì a poco, mi portai a casa anche il suo predecessore ed altri due album della band, Don't Fall in Love with Everyone you see e Down the River of Golden Dreams.

Che dire della musica? Lo definirei, ma facendolo limiterei di molto il potenziale espressivo del gruppo, come una sorta d'incontro tra il folk di stampo tipicamente americano, un country venato di alternativo, la sghembezza dell'indie rock e, non da ultimo, una sottilissima vena dark, accentuata, direi, nelle ultime prove.

Brani come No Key, No Plan e Another Radio Song, da Appendix, sono incredibili esempi di altrettanto incredibile ispirazione; per non parlare di Black o For Real, contenute in Black Sheep Boy, o della dolcissima e malinconica Seas Too Far To Reach, tratta da Down the River of Golden Dreams. Ma sono gli album nel loro insieme a rendere grandi, anzi, immense, queste piccole composizioni sonore che crescono, s'ingigantiscono, ascolto dopo ascolto.

Dal vivo gli Okkervil River sono un'esperienza unica, tanto l'alchimia tra gruppo, e Sheff in particolare, dotato di una voce e di un carisma veri, e pubblico é intensa.
Come dico sempre: provare per credere, controindicazioni non ve ne sono affatto.

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