Tuesday 15 May 2007

The Coral: il Merseybeat della nostra generazione

Già col loro primo, omonimo, album, mi avevano trascinato a forza nel loro universo musicale; oscillanti tra il merseybeat tanto caro alla natìa Liverpool e le deviazioni psichedeliche della California dei sessanta, i sei proponevano una miscela tanto coinvolgente quanto annebbiata nei fumi del passato, e non solo...

Col secondo lavoro Magic & Medicine i Coral mettevano a fuoco le loro potenzialità in una successione di brani incredibili, Pass It On su tutti. Folk sposato al country miscelato coi Doors imparentati con il beat di quarant'anni fa, insomma, per qualsiasi nostalgico ( e non) una vera manna dal cielo.

Nightfreak & The Sons of Becker, mini album uscito pochissimi mesi dopo il sopracitato Magic & Medicine, suscitava un vago senso di irritazione; sembrava il frutto di un lavoro mai portato realmente a termine, lasciato sospeso a mezz'aria. Un mezzo passo falso.

Il sentiero, i sei ragazzi guidati da James Skelly, cantante di rara versatilità, lo ritrovano subito; The Invisible Invasion, datato 2005, riprende il discorso del secondo album, smussandone magari gli angoli più acidi. Trainato dall'ottimo singolo In The Morning il disco accompagna l'estate di quell'anno, confermando i Coral come una delle migliori bands inglesi del momento.

A breve, ancora non si sa con esattezza, dovrebbe vedere la luce la nuova fatica dei sei; nell'attesa mi lascio trascinare lontano da perle quali Dreaming of You, Bill McCai e Arabian Sand...

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