Monday 21 May 2007

Le Zucche stanno marcendo...o no?


E' ormai questione di pochi giorni, l'uscita del nuovo album (il sesto, se non si conta Machina 2, uscito solo in rete) dei riformati Smashing Pumpkins, anche se riformati è un parolone, dacchè della formazione originale restano il deus ex machina Corgan e l'ex tossico, nonchè batterista eccezionale, Chamberlin.


Premetto di esser (stato) un grande fan della band di Chicago, fin dall'incredibile debutto Gish, dal suo eccelso seguito Siamese Dream fino al mastodontico Mellon Collie and the Infinite Sadness.

Musica capace di trasportare pensieri ed emozioni in luoghi lontani, sognanti, fantastici... Ho avuto la fortuna di vederli dal vivo a Sursee nel lontano 1997, quand'erano all'apice della loro forza creativa.


Questa forza creativa si dissolse del tutto nel semi-elettronico Adore, che di adorabile, per il sottoscritto, aveva ben poco; dov'erano finite le chitarre psichedeliche e ruggenti, dov'era rimasto il galoppare selvaggio della batteria (Chamberlin era da poco stato licenziato per i suoi evidenti problemi di droga) e, sopratutto, dove diavolo erano le canzoni? Passarono pochi anni e Machina/The machines of God siglò la fine delle zucche, nonostante, se paragonato al predecessore, l'album tentasse, perlomeno, di riacciuffare i fasti del passato, senza però riuscirvici.


Di acqua, sotto i ponti, ne è passata parecchia da allora; prima Corgan ci propina il progetto Zwan, lagnoso quanto basta per fermarsi ad un solo (per nostra somma fortuna) album, poi è il turno del suo album da solista, di cui preferirei non ricordarmi.

Gli manca la sua band, si lamentò un annetto fa, e da qui la reunion, col solo Chamberlin disposto a seguirlo nuovamente nel progetto delle sue zucche. Il primo assaggio di Zeitgeist, questo il titolo dell'opera, è il singolo Tarantula; le chitarre sono tornate, la batteria anche, ma l'ispirazione...beh, quella è svanita, tra le gloriose pagine del passato. Aspettando il disco nella sua interezza, preferisco andare a riascoltarmi Cherub Rock o Bullet with Butterfly Wings per provare emozioni vere, perchè la musica, in un certo senso, è come l'amore: la zuppa riscaldata è spesso indigesta.

1 comment:

Anonymous said...

Hai ragione: i vecchi album erano dei pugni allo stomaco non indifferenti. Chitarre che facevano vibrare la scatola cranica!! Da questo nuovo lavoro non mi aspetto niente di tutto ciò...basta che duri almeno 2 ascolti...;-))

Rokko