Tuesday 25 November 2008

Langhorne Slim & The War Eagles: la conquista di Lugano!




Langhorne Slim & The War Eagles

Live at the Livingroom Club, Lugano, 22.11.2008

Supporting Act: The Pussywarmers

Ecco una di quelle (rare) serate da incorniciare, uno di quegli sprazzi di vita da custodire gelosamente nella personale cassetta dei ricordi.
Per chi aveva avuto l’occasione di vedere il buon Langhorne Slim ed i suoi War Eagles un anno fa al Paso Club di Gorduno, sperduto paesello incastrato tra il capoluogo del Canton Ticino, Bellinzona, e le impervie vette del Lucomagno, l’opportunità di gustarselo nuovamente in quel di Lugano non poteva che apparire imperdibile.
E così è stato. Forte di un buon secondo album, in cui, però, in tutta onestà, sembra un pochino venire meno la carica devastante e l’irruente freschezza del primo disco, il cantastorie americano ha solcato nuovamente l’Oceano per ripresentarsi di fronte ad un numerossisimo ed entusiasta pubblico. Dopo l’ottima apertura (acustica) di concerto affidata ai locali Pussywarmers, titolari di un sound originale e coinvolgente, perfetto crocevia tra un folk n’ roll da strada ed un rockabillypunk debitore dei fifties più oscuri e selvaggi, il trio di Langhorne Slim ha preso possesso del palco del Livingroom Club.
Dopo poche parole, qualche ringraziamento, i tre hanno sapientemente preso in mano il pubblico, trascinandolo in un vortice di folk n’ punk che ha lasciato davvero pochi superstiti sulla pista da ballo; Langhorne tiene il palco con consumata bravura, ed ha dell’incredibile pensare che la band riesca ad infuocare in tal modo un locale senza nemmeno l’ausilio di strumenti elettrici. Chitarra acustica, contrabbasso ed una batteria a dir poco deflagrante sono i soli ingredienti necessari al trio per bombardare la folla con le proprie canzoni. Che sono, spesso, di eccellente caratura; In the Midnight è un piccolo, brevissimo capolavoro, in grado di far letteralmente tremare le pareti del locale. The Elecrtic Loveletter pare poesia pura, così come la dolcissima Colette, prima che esploda in uno sferragliante finale. Checking Out sarebbe un hit radiofonico ovunque, se le radio non fossero tanto intasate da porcherie d’alta classifica ma di bassa qualità. She’s Gone riassume, in poco più di due minuti, l’essenza di Langhorne Slim, con la sua chitarra lanciata a mille e la sezione ritimica che sembra un’intera mandria di cavalli lanciati su sterminate praterie. Ma la palma di miglior pezzo della serata va indubbiamente alla splendida e coinvolgente I Love to Dance, con due Pussywarmers ad accompagnare la band, in un tripudio di orgiastica esaltazione collettiva.
A chiudere la serata, quattro ore ininterrotte di selvaggio e primordiale rock n’ roll dalla postazione Dj, con tutto un locale a ballare fino alle ore piccole; ricordi, dicevo, stampati come fuoco sulla pelle dell’anima.

1 comment:

Anonymous said...

grande serata! di raro coinvolgimento fisico e mentale. una notte che ha spaccato. a quando di nuovo l'accoppiata Langhorne-DJ ?